Grazie alla sua natura e al suo operato, l’ape è il termometro dell’impatto derivante dalla pressione dell’uomo sull’ambiente, l’indice di sostenibilità al quale fare riferimento per definire e correggere pratiche agricole, inquinamento urbano e industriale.
Per questo la loro scomparsa, che negli ultimi anni si stima abbia raggiunto il 50% del patrimonio apistico mondiale (le api selvatiche ormai sono pressoché estinte), deve essere interpretata come un grave segnale.
Le politiche agricole invasive incentrate sull’agrochimica e sulla frammentazione degli habitat naturali a favore di monocolture intensive, così come pratiche industriali ed urbanistiche sconsiderate, stanno danneggiando il loro ambiente e provocando la sparizione degli habitat locali e di conseguenza la perdita dell’ampia diversità di organismi viventi.
Cuore pulsante della vita sulla terra, le api sono la chiave per una svolta concreta in favore dell’ambiente in grado di rendere l’uomo, anziché distruttore, garante della complessità della vita, cioè della biodiversità. E oggi, se le api sopravvivono in natura ed assolvono alla loro fondamentale opera di impollinazione, si deve solo grazie alla preziosa attività degli apicoltori.
